MegaRide, dai risultati della ricerca alle auto da corsa

Monitorare e analizzare in tempo reale il modo in cui gli pneumatici si comportano a contatto con l’asfalto: è l’algoritmo alla base di MagaRide, spin off accademico nato poco meno di un anno fa. Questo sistema consente, in tempo reale, di conoscere i dati che acquisisce dalle autovetture sulle quali viene implementato, con una centralina. MegaRide, che ha sede a Napoli, dove è nata, è un’avventura nata da un progetto elaborato da tre ragazzi Flavio Farroni, il Ceo, Aleksandr Sakhnevych il Cto e Francesco Timpone, chairman che, dopo i primi passi, oggi è una realtà in crescita.

“MegaRide è un progetto dovuto – spiega Flavio Farroni, Ceo della start up -. La nostra ricerca, nata in ambito accademico, aveva prodotto risultati concreti, e, data la forte connotazione pratica, ci siamo messi in gioco”. MegaRide, lo scorso anno, si è aggiudicata il premio Start Cup Campania 2016, una businness plan competition, organizzata da 8 anni dagli atenei regionali, finalizzata a mettere in gara gruppi di persone che elaborano idee imprenditoriali basate sulla ricerca e l’innovazione. Oggi Farroni ha portato l’esperienza della sua azienda in occasione della presentazione dell’edizione 2017.

“Avevamo intenzione di dare valore ai prodotti della nostra ricerca, con l’obiettivo di fornire software per la simulazione di guida – racconta -. Ci siamo interfacciati, prima di tutto, con il motor sport e l’industria automobilistica”. All’inizio l’approccio del gruppo è stato di tipo B2B, rivolto direttamente alle aziende, oggi, però, il dialogo si è allargato a un mercato più ampio. “Smart mobility, guida autonoma, algoritmi avanzati di guida che possono esser installati a bordo delle vetture che quotidianamente vengono guidate”. Il punto di partenza è stato il mondo delle auto da corsa, perché “è un campo pioneristico per tutto ciò che ha a che fare con l’innovazione”.

Da lì, dalle auto da corsa, i tre si sono spostati a un mercato di investitori più ampio. MegaRide si rivolge a costruttori di veicoli, team delle corse d’auto, gestori di piste, produttori di pneumatici. “Oggi possiamo dire in tempo reale quali sono le condizioni di aderenza degli pneumatici con la strada – sottolinea -. Compagnie assicurative, aziende automobilistiche e gli enti che gestiscono la manutenzione stradale, possono usufruire delle informazioni che arrivano dal parco auto marciante, sul quale sono state implementate le centrali, aumentando il livello di sicurezza e performance”.

“Siamo partiti in tre, un ricercatore, un assegnista di ricerca e un dottorando – aggiunge -. Ad oggi stiamo crescendo, siamo alle nostre prime assunzioni”. In tre hanno un’età media di poco superiore ai 34 anni.

“Siamo felici di aver realizzato il nostro progetto, oggi facciamo anche parte dell’incubatore di start up di Città della Scienza – evidenzia -. Il lavoro si deve ‘autocreare’. Senza uno spin off, probabilmente, anche i nostri risultati di ricerca sarebbero rimasti chiusi in un cassetto”. Il consiglio? “Se avete idee, se avete una ricerca che vi ha portato risultati, fate il salto: provate a realizzare”.